Italian Fruit Village

UNAPROA, proposte per una IV gamma moderna e sostenibile

Si è tenuto a Berlino, presso l’area congressi dell’Italian Fruit Village a Fruit Logistica 2020, il convengo organizzato da UNAPROA dal titolo “Prospettive evolutive della quarta gamma nell’OCM ortofrutta”.

In vista della prossima revisione della normativa vigente in materia, UNAPROA ha presentato un pacchetto di proposte per far fronte alle principali esigenze del comparto della prima gamma evoluta e della quarta gamma. Un segmento specifico che continua la sua crescita e che ha nell’organizzazione e nella continua ricerca ed evoluzione tecnica la propria forza vitale, riuscendo a “valorizzare” volumi impressionanti di prodotto, soprattutto orticolo.

I consumi cambiano e l’ortofrutta occupa uno spazio sempre più importante nei volumi di acquisto dei consumatori, grazie a maggiori opportunità di utilizzo di prodotti «pronti al consumo» e a referenze innovative, sempre più gettonate, come le Ciotole arricchite o in Zuppe Fresche. Scelte che i consumatori fanno anche con l’aspettativa di trovare prodotti che siano sani e rispettosi dell’ambiente.

“È proprio verso il rispetto ambientale e la sostenibilità che muove l’impegno del comparto della I gamma evoluta e della IV gamma” – afferma Felice Poli, legale rappresentante di UNAPROA – “utilizzando tecniche all’avanguardia che preservano la naturalità e la salubrità dei vegetali, dal campo agli stabilimenti, con l’impiego di personale altamente specializzato e l’utilizzo di processi di efficientamento per ridurre i consumi idrici ed energetici. Un’attenzione particolare è rivolta all’introduzione di imballaggi eco-friendly, anche con l’impiego di materiali compostabili e biodegradabili”.

Questo percorso virtuoso del sistema organizzato in OP è giusto che sia riconosciuto anche dalla parte Pubblica. A tal proposito, Unaproa ha elaborato un documento di proposte, afferenti l’OCM ortofrutta, che hanno riguardato alcune tematiche specifiche, quali l’attuazione dei Programmi Operativi e i parametri nazionali per il riconoscimento delle OP.

In particolare, ha evidenziato il Dirigente UNAPROA Melveno Bosca, “è essenziale prevedere nuovi interventi da attuare nei Programmi Operativi che favoriscano l’introduzione di soluzioni che vadano incontro alle indicazioni del Green Deal europeo, quali l’adozione di nuove tecnologie per gli imballaggi primari e secondari e l’impiego di materiale di propagazione con resistenze genetiche, per le colture adulte e sfalciate contro le avversità biotiche e abiotiche” “Inoltre, continua Bosca, in previsione di un eventuale innalzamento dei parametri minimi, è necessario proporre soluzioni che tutelino le Organizzazioni, come quelle di I gamma evoluta e IV gamma, che, a fronte di un numero di produttori che soddisfa appena il minimo previsto dalla vigente normativa, rappresentano un elevato valore della produzione commercializzata”.

A fronte delle proposte enunciate da Unaproa, Roberto Cherubini, Dirigente Mipaaf, è intervenuto assicurando ampia disponibilità per un confronto tra la parte privata e quella Pubblica. Il Ministero, in proposito, condividerà con le parti interessate le possibili soluzioni, per quanto concerne la competenza nazionale. Per ciò che riguarda il Regolamento in discussione, si farà carico di attivare un confronto in sede comunitaria.

Il Consigliere delegato per l’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha ritenuto preziose le indicazioni di Unaproa che rivestono carattere di importanza nazionale, ed in particolare per l’orticoltura campana.

Occorre mettere a fattor comune queste informazioni, sottolinea il Consigliere Caputo, attivando le opportune sinergie tra le Amministrazioni e i soggetti interessati.

Ha concluso i lavori il Presidente Nazionale della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando la necessità di “superare l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse per la promozione del vero Made in Italy all’estero puntando a un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo e ad investire sulle Ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati al numero dei contratti commerciali. A livello nazionale – continua Prandini – servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi: basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre, serve una task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”.

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