“L’Italia meridionale stava aspettando un evento in grado di valorizzare il grande patrimonio culturale, scientifico, produttivo e sociale della Dieta Mediterranea. Ci abbiamo creduto, lo abbiamo sostenuto e lo abbiamo realizzato”.
Così Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus, all’indomani della prima edizione del Salone della Dieta Mediterranea che si è tenuto, dal 26 al 29 maggio a Capaccio Paestum.
Una prima edizione che ha ospitato oltre 50 talk e convegni scientifici curati dal CNR con la collaborazione di diverse università e centri di ricerca, oltre 30 showcooking e poi masterclass, presentazioni di libri e guide del mondo dell’enogastronomia.
“Anche la scelta del luogo dove realizzare il Salone non è stata casuale – ha precisato Ferrara – Abbiamo voluto accendere i riflettori su un’eccellente azione pubblica di recupero e riconversione industriale a dimostrazione che l’azione politica può e deve essere il perno attorno al quale costruire percorsi di crescita economica e sociale”.
E tanti sono stati i momenti di confronto che hanno coinvolto esponenti dell’amministrazione comunale di Capaccio-Paestum guidata dal sindaco Franco Alfieri e dell’amministrazione regionale, come l’assessore alle Politiche Agricole della Regione Campania Nicola Caputo e tantissimi amministratori locali.
Il salone è stata l’occasione per riunire la consulta nazionale dei Distretti del cibo, per parlare dei marchi di qualità e del ruolo dei Consorzi di tutela, per discutere del V bando dei Contratti di Filiera, del sistema industriale e logistico per le produzioni di eccellenza della Dieta Mediterranea e delle risorse per alimentare il territorio. Talk che hanno visto la partecipazione, tra gli altri, di Gennaro Velardo, presidente dell’Unione nazionale Italia Ortofrutta, Fabrizio Marzano presidente di Confagricoltura Campania, Gennarino Masiello presidente di Coldiretti Campania, Giovanni De Angelis direttore di ANICAV, Antonio Visconti presidente Consorzio Asi Salerno, Fabio Carrarini responsabile UO Turismo di Iccrea Banca.
Tantissimi anche gli showcooking per promuovere il consumo di prodotti freschi e la sana alimentazione in cucina. Tra i testimonial che si sono cimentati ai fornelli durante apprezzatissimi showcooking gli attori Maurizio Casagrande, Paolo Conticini e Massimo Bonetti e numerosi chef, tra cui gli stellati Giovanni Solofra (Chef Tre Olivi**), Cristina Bowerman (Chef Glass Hostaria*), Christian Torsiello (Chef Osteria Arbustico*) l’agrichef Geppino Croce, la chef esperta lievitista Helga Liberto, il resident chef dell’Italian Fruit Village Francesco Forte, il social chef Massimiliano Costa, il pizzaiolo Agostino Landi e il Biologo Nutrizionista Emanuele Alfano.
Tanti chef anno animato anche i convivi mediterranei come Franco Pepe (Pepe in Grani) ha presentato il menù della Pizza Mediterranea mentre Alfonso Iaccarino (Chef Don Alfonso** 1890) ha discusso con il professore dell’Università di Napoli Federico II e direttore di Rural Hack, Alex Giordano, del futuro della Dieta Mediterranea tra Agritech e valorizzazione della biodiversità e del territorio.
Negli spazi di Rural Hack, laboratorio dedicato all’agritech del polo tecnologico dell’Università Federico II di Napoli, c’è stata anche la possibilità di esplorare le possibilità del metaverso applicate all’agricoltura e al turismo rurale, con la presentazione di una app, realizzata con la startup innovativa SPUN, per preservare la memoria dei mestieri e tutelare le biodiversità del Cilento contro le falsificazioni agroalimentari.
La tecnologia applicata alla sostenibilità è stato uno dei leitmotiv del Salone uno degli elementi del Salone che ha visto anche svolgersi la cerimonia di premiazione dell’Hackathon organizzato dal Future Food Institute presieduto da Sara Roversi che, in collaborazione con il Centro Studi Dieta Mediterranea, ha coinvolto gli studenti di Istituti Alberghieri, Turistici, Sportivi e Agrari spingendoli a ideare nuovi modi per interpretare e diffondere la Dieta Mediterranea.
“Abbiamo dato vita a un programma articolato e variegato che potesse rappresentare i molteplici aspetti della Dieta Mediterranea – ha continuato Ferrara – pertanto abbiamo voluto anche realizzare, nel meraviglioso giardino interno dell’ex Tabacchificio – anche dei momenti conviviali che permettessero anche di degustare i prodotti locali”.
Il giardino interno, che mette in comunicazione le diverse aree del Salone, ha ospitato, infatti, il cartellone di eventi serali. Spettacoli musicali, presentazioni di libri e performance teatrali per un’immersione totale nel mondo della Dieta Mediterranea che ha permesso ai visitatori anche di assaggiare numerose leccornie tra cui l’Antica Ammaccata Cilentana, il Carciofo di Paestum, i Fusilli di Felitto, la Maracucciata, i Cicci maritati e il Pane di Trentinara.
“Abbiamo voluto portare l’esperienza maturata con il nostro format di internazionalizzazione l’Italian Fruit Village – ha concluso Ferrara – a servizio di un’iniziativa che è di supporto alla crescita del territorio e del suo sistema agroalimentare. Per questo motivo voglio ringraziare le imprese che hanno deciso di scommettere con noi su questa prima edizione. Non era affatto scontato”.
L’Italian Fruit Village nel 2022 sarà a luglio Norimberga (Biofach) e a ottobre a Madrid (Fruit Attraction), prima di ricominciare nel 2023 con altre iniziative tra cui la seconda edizione del Salone della Dieta Mediterranea.